I fondi pensione sono strumenti di risparmio a lungo termine pensati per costruire un’entrata aggiuntiva da affiancare alla pensione pubblica. Puoi immaginarli come un salvadanaio personale dove far confluire del denaro nel tempo. Nei fondi pensione, infatti, puoi far versare il tuo TFR, aggiungere tu dei contributi volontari a partire dal tuo risparmio, se lavori come dipendente e scegli un fondo in accordo con la tua azienda, potresti anche sfruttare un contributo aziendale aggiuntivo.
La prima cosa fondamentale da sapere è che i fondi pensione sono regolati da una legge dello Stato Italiano, il d.Lgs 252/2005. Se apri un fondo pensione, quindi, utilizzi uno strumento con regole e caratteristiche ben precise che non cambiano tra un fondo e l’altro.
Come funziona un fondo pensione?
Investimento finanziario
Chi aderisce a un fondo pensione può scegliere tra diverse linee di investimento, più o meno rischiose, che possono essere cambiate in base al proprio orizzonte temporale, all’andamento dei mercati o alle proprie esigenze personali.
Anticipazioni: se ho bisogno di soldi?
I fondi pensione sono pensati per sostenerti quando non lavorerai più quindi sono molto diversi da un conto corrente o un conto deposito svincolato in cui puoi prelevare liquidità ogni volta che vuoi e per qualunque ragione.
Nel fondo pensione, in caso di necessità, è possibile richiedere anticipazioni per:
- Spese mediche (fino al 75% del montante, sempre disponibili)
- Acquisto o ristrutturazione della prima casa (fino al 75%, dopo 8 anni dall’adesione)
- Ulteriori esigenze (fino al 30%, sempre dopo 8 anni dall’adesione)
Tassazione: come funziona?
I fondi pensione godono di una fiscalità agevolata:
- Ogni anno, si applica una tassazione sulle plusvalenze:
- 20% su azioni e obbligazioni
- 12,5% sui titoli di Stato
- Al momento del pensionamento, la tassazione sui versamenti varia tra il 9% e il 15%, a seconda della durata dell’adesione. In pratica, più a lungo resti nella previdenza complementare, meno tasse pagherai, quindi più giovane sei nel momento in cui aderisci e meno tasse pagherai al pensionamento.
La data di prima adesione: perché è così importante?
La tassazione finale non viene calcolata sulla data di apertura del singolo fondo, ma a partire dalla data in cui si aderisce al primo fondo pensione. Quindi, se per ipotesi, apri tre fondi pensione in tre momenti della tua vita diversi e arrivi al pensionamento con tutti e tre, avrai un’unica tassazione applicata a tutti i fondi, quella calcolata sulla data di apertura del primo e, dunque, quella più vantaggiosa.
Trasferimento: se voglio cambiare fondo?
Se vuoi, hai la possibilità di trasferire il tuo vecchio fondo pensione in uno nuovo senza perdere la data di prima adesione, utile per conservare la tassazione agevolata. Oggi ci sono quasi 150 fondi pensione in Italia tra cui puoi scegliere. Se ti sembra un mare difficile da navigare, hai a disposizione un comparatore gratuito di fondi pensione su Ciao Elsa.
Riscatto: se perdo il lavoro?
Non è vero che non potrai mai rivedere i tuoi soldi fino alla pensione, Infatti, se rimani senza lavoro, puoi riscattare anche subito il tuo fondo pensione, pagando una tassazione fissa al 23% e perdendo la data di adesione a quel fondo.
Cosa fare una volta arrivato alla pensione
Al pensionamento, puoi ritirare il tuo fondo pensione scegliendo tra tre opzioni:
1. Rendita al 100%
È la pensione complementare che si affianca a quella pubblica. Ci sono varie tipologie di rendita, ad esempio:
- vitalizia
- certa 5 o 10 anni
- reversibile
- controassicurata
- con copertura LTC (Long Term Care)
2. Capitale fino al 50% + rendita
Se desideri una rendita ma hai delle spese da affrontare, la legge ti consente di ricevere fino alla metà del fondo in una soluzione unica, mentre la parte restante si trasforma in rendita.
3. Capitale al 100%
Ritirare tutto il proprio fondo in un unico bonifico al pensionamento è possibile solo se il fondo non supera determinate soglie economiche (es. circa 100.000 € per un uomo a 67 anni e 110.000 € per una donna – questi valori si modificano nel tempo e soggetti ad aggiornamento).
Tipi di fondi pensione
Poco fa ti abbiamo segnalato che esistono quasi 150 fondi pensione in Italia che vengono suddivisi in tre categorie:
- PIP – Piani Individuali Pensionistici
Sono prodotti assicurativi con adesione individuale.
- FPN – Fondi Pensione Negoziali
Prevedono l’adesione collettiva riservata a determinate categorie di lavoratori dipendenti assunti con contratti legati a specifici CCNL.
- FPA – Fondi Pensione Aperti
Consentono sia l’adesione individuale che quella collettiva.
Tutti i fondi sono vigilati da COVIP, La Commissione di Vigilanza sui Fondo Pensione, ovvero l’organo di controllo in materia di previdenza complementare.
Come si riempie un fondo pensione?
TFR
Se sei un lavoratore dipendente, far accumulare il tuo TFR nel fondo pensione conviene perché, arrivato in pensione, pagherai sul tuo TFR dal 15% al 9% di tasse, contro il 23%-43% che viene invece applicato al TFR lasciato in azienda.
Contributi volontari
Sia che tu sia dipendente, sia che tu sia un lavoratore autonomo, puoi versare parte dei tuoi risparmi personali e dedurre fiscalmente fino a 5.164,57 € all’anno. Questo consente di ridurre l’imponibile su cui paghi l’IRPEF. In pratica, investi del risparmio per il tuo futuro e lo stato ti premia facendoti pagare meno tasse. Puoi, infatti, recuperare il 23%, il 35% o il 43% di tasse su ciò che versi annualmente nel fondo pensione dal tuo conto corrente, a seconda del tuo reddito.
Contributo datoriale
Molti fondi negoziali e alcuni fondi aperti prevedono un contributo extra del datore di lavoro. Per ottenerlo devi aderire con il TFR a uno di questi fondi, aggiungere una piccola quota della tua busta paga lorda e otterrai un “extra” da parte del tuo datore di lavoro direttamente nel fondo pensione. Questi versamenti sono veri e propri “soldi gratis” e l’importo varia in base al tuo reddito e al CCNL con cui sei assunto.
Pro e contro del fondo pensione
✅ Vantaggi
- Tassazione agevolata sul TFR
- Contributo del datore di lavoro (se previsto)
- Rendimenti potenzialmente più alti del TFR in azienda
- Deduzione fiscale sui contributi volontari
- Flessibilità nei versamenti
⚠️ Svantaggi
- Vincoli temporali: il capitale non è sempre accessibile
- Irreversibilità del TFR: una volta destinato al fondo, non può tornare in azienda
- Anticipazioni vincolate a determinate condizioni
- Rischio di mercato per le linee azionarie o bilanciate
- Costi di gestione variabili tra i fondi
Se vuoi approfondire, puoi usare il comparatore gratuito di fondi pensione su Ciao Elsa o partecipare ai nostri webinar gratuiti, pensati per le esigenze specifiche di dipendenti privati, pubblici, autonomi e liberi professionisti.


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